UniCredit è una banca commerciale pan-europea con un modello di servizio unico nel suo genere in Italia, Germania, Austria, Europa Centrale e Orientale. Il nostro obiettivo primario è fornire alle comunità in cui operiamo le leve per il progresso, offrendo il meglio a tutti gli stakeholder e aiutando i nostri clienti e i nostri colleghi in tutta Europa a sprigionare il loro potenziale.
UniCredit nominata Banca dell'Anno in Italia per il terzo anno consecutivo e Banca dell’Anno in altri cinque paesi del Gruppo dalla rivista internazionale The Banker
COMUNICATO STAMPA
11 dicembre 2025
UniCredit nominata Banca dell'Anno in Italia, Austria, Croazia, Bulgaria, Romania e Bosnia-Erzegovina da The Banker
I prestigiosi premi annunciati a Londra riaffermano la trasformazione di UniCredit nella banca del futuro dell'Europa
Milano, 11 dicembre, 2025. UniCredit è stata premiata come Banca dell'Anno in Italia e in altri cinque paesi dalla rivista The Banker in occasione dei prestigiosi Bank of the Year Awards assegnati durante l’annuale cerimonia tenutasi a Londra.
Questi riconoscimenti premiano l’incessante percorso di trasformazione e la solida performance ottenuta, riaffermando il posizionamento di UniCredit come Banca per il futuro dell’Europa. In particolare, i premi sono una prova del successo della nostra Strategia, che permette di offrire soluzioni d’eccellenza e innovative ai diversi segmenti di clientela attraverso tutti i canali, promuovendo alla stesso tempo una crescita sostenibile e il progresso delle comunità in cui opera la banca..
The Banker ha premiato UniCredit come Banca dell'Anno in Italia per il terzo anno consecutivo.
Commentando i premi, Silvia Pavoni, editor di The Banker, ha dichiarato: "Sotto la guida di Andrea Orcel, UniCredit è diventata una delle banche più acquisitive in Europa. I suoi vari investimenti non solo hanno migliorato l'infrastruttura tecnologica del gruppo, ma hanno anche rafforzato il suo accesso ai mercati in tutta la regione. L'investimento del gruppo italiano nella greca Alpha Bank ne è un chiaro esempio. È stato interessante assistere al lancio di nuovi servizi e aggiornamenti tecnologici in Bulgaria e Bosnia-Erzegovina, al lavoro della banca con le piccole imprese in Croazia e al completamento della fusione con Alpha Bank Romania. Degno di nota anche il miglioramento del business del digital banking in Austria."
Commentando i premi, Andrea Orcel, CEO di UniCredit, ha dichiarato: “Questi premi sono un riconoscimento importante del percorso che abbiamo fatto come banca. Il 2025 è stato un altro anno di risultati record, crescita costante e innovazione d'eccellenza in tutti i segmenti di clientela, un anno che ha rafforzato il nostro ruolo di player di primo piano in Europa. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza i nostri clienti – che sono al centro di ogni nostra azione – e il loro successo è ciò che guida davvero il nostro. I traguardi raggiunti riflettono la solidità delle relazioni che abbiamo saputo costruire, l’ambizione della nostra strategia e l’impegno straordinario delle nostre persone, il vero motore di ciò che questa banca e l’intero settore possono realizzare. Questi premi appartengono a loro”.
Considerati un punto di riferimento del settore per l'eccellenza bancaria, i Bank of the Year Awards di The Banker valutano i principali istituti finanziari mondiali in base alla loro capacità di generare rendimenti, acquisire un vantaggio strategico e servire i propri mercati.
La rivista The Banker, parte del Financial Times Group, fornisce informazioni economiche e finanziarie al settore finanziario globale dal 1926, con una riconosciuta reputazione di oggettività e profondità di analisi.
Questi premi si aggiungono a una serie di prestigiosi riconoscimenti attribuiti a UniCredit da prestigiose pubblicazioni internazionali sin dal lancio del piano industriale UniCredit Unlocked, tra cui:
Global Best Bank – da The Banker nel 2023 e 2024
Global Bank of the Year – da IFR nel 2024
Best Bank in Europe – da Euromoney nel 2025
Per ulteriori informazioni, contattare: mediarelations@unicredit.eu
UniCredit struttura per E4 Computer Engineering il primo minibond in Italia tokenizzato su blockchain pubblica
COMUNICATO STAMPA
11 dicembre 2025
L’emissione è stata interamente sottoscritta dalla banca e da CDP
Il minibond da 5 milioni di euro ha beneficiato della garanzia SACE al 50%
La società di Scandiano (Reggio Emilia) è un solution provider riconosciuto a livello europeo, leader nei settori IT più avanzati legati al supercalcolo e all’intelligenza artificiale
La digitalizzazione del titolo e la registrazione su blockchain assicurano maggiore efficienza, tracciabilità e rapidità, aprendo la strada a nuove soluzioni digitali a supporto delle PMI
Milano, 11 dicembre 2025 – UniCredit e Cassa Depositi e Prestiti hanno aperto un nuovo orizzonte nella digitalizzazione dei mercati finanziari strutturando per E4 Computer Engineering - fornitore leader in Europa di soluzioni per il supercalcolo (HPC), l'intelligenza artificiale e il quantum computing - il primo minibond in Italia tokenizzato su blockchain pubblica, pienamente conforme al Decreto FinTech.
Il minibond da 5 milioni di euro, garantito al 50% da SACE, è stato sottoscritto in parti uguali da UniCredit e CDP. L’obbligazione ha una durata di 6 anni, compreso un anno di preammortamento, e finanzierà investimenti strategici quali l'ampliamento della struttura di Rubiera di E4 per ospitare un nuovo data center, nonché l'acquisto e l'installazione di apparecchiature, degli impianti e dei sistemi necessari al suo funzionamento.
Oltre a rappresentare il 250° minibond strutturato da UniCredit, l’operazione introduce un'importante innovazione: la completa digitalizzazione del processo di emissione e gestione tramite la tecnologia blockchain, abilitata dalla piattaforma BlockInvest. La trasformazione di un flusso di lavoro tradizionalmente cartaceo in un processo digitale comporta maggiore efficienza, trasparenza e velocità, aprendo la strada a nuove soluzioni digitali a supporto delle PMI.
La tokenizzazione del titolo e la sua registrazione su blockchain pubblica Polygon POS garantiscono, da una parte, una significativa semplificazione e trasparenza del processo di emissione; dall’altra, la velocizzazione dei successivi trasferimenti, mentre ogni operazione è notarizzata in modo immutabile, assicurando sicurezza e affidabilità totale.
Il progetto rappresenta un ulteriore passo nell’evoluzione digitale dei mercati finanziari verso la tokenizzazione degli asset, che consente processi più rapidi, tracciabili e integrati. In questo contesto, UniCredit e CDP puntano a mettere l’innovazione al servizio delle PMI, ampliando le opzioni di accesso al capitale con strumenti più efficienti e pienamente digitali.
Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit: “Siamo orgogliosi di questa innovazione, che non poteva trovare migliore realizzazione che con una società come E4 Computer Engineering, leader nei più avanzati settori IT e dell’IA. Dopo essere stati tra i primi a introdurre nel 2017 il minibond come mezzo alternativo di finanziamento degli investimenti delle Pmi, dopo avere contribuito in maniera determinante alla sua affermazione con 250 PMI finanziate per circa 1,4 miliardi di euro ed avere esportato il prodotto in altre geografie, diamo oggi il via per primi in Italia a una nuova fase di evoluzione di questo strumento all’insegna della digitalizzazione, con prospettive di ulteriore sviluppo grazie alle tecnologie distribuite e all’utilizzo di valute digitali”.
Cosimo Damiano Gianfreda, CEO E4 Computer Engineering: “Questa operazione rappresenta per E4 un motivo di grande soddisfazione. La collaborazione con UniCredit prosegue da molti anni e si è sempre contraddistinta per fiducia e visione condivisa; per questo siamo particolarmente entusiasti di poter partecipare anche a questa nuova iniziativa nel campo dei minibond tokenizzati, che consideriamo un’importante evoluzione del settore finanziario. Una iniziativa che ci permetterà di consolidare la forte crescita che stiamo vivendo e di affrontare con ancora maggiore solidità le sfide del nostro comparto – quello del supercalcolo e dell’Intelligenza Artificiale – un settore caratterizzato da cambi di scenario rapidi e dall’esigenza di elevata dinamicità e affidabilità”.
Andrea Nuzzi, Direttore Business di CDP: “Questo progetto rappresenta un’ulteriore importante testimonianza del costante focus di CDP sull’innovazione finanziaria. L’investimento nel primo minibond in Italia tokenizzato su blockchain pubblica è un risultato di cui siamo particolarmente orgogliosi e costituisce un traguardo frutto di un percorso più ampio avviato nel 2024 durante il quale abbiamo più volte sperimentato i vantaggi della tecnologia blockchain nell’ambito del mercato dei capitali. L’operazione, realizzata in partnership con UniCredit, conferma il nostro impegno a sostenere le imprese con strumenti sempre più evoluti e all’avanguardia e la nostra leadership nel segmento della finanza alternativa”.
Nell’emissione del primo minibond in Italia nativo digitale UniCredit ha agito quale arranger e sottoscrittore, CDP in qualità di investitore istituzionale, BlockInvest ha fornito la piattaforma tecnologica, Weltix ha agito in qualità di responsabile del registro (RdR) mentre Simmons&Simmons in qualità di advisor incaricato con riferimento ai profili legali, documentali e fiscali inerenti all'operazione.
Contatti:
UniCredit
Media Relations
e-mail: MediaRelations@unicredit.eu
UniCredit: aggiornamento sull’esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie nel periodo dall’1 dicembre 2025 al 5 dicembre 2025
COMUNICATO STAMPA
09 dicembre 2025
PRICE SENSITIVE
Milano, 9 dicembre 2025 – Nell’ambito del programma di acquisto di azioni ordinarie UniCredit S.p.A. (la “Società” o “UniCredit”) comunicato al mercato in data 23 ottobre 2025 ed avviato in pari data, in attuazione dell'autorizzazione conferita dall’Assemblea degli Azionisti della Società tenutasi in data 27 marzo 2025 (la “Seconda Tranche del Residuo SBB 2024”) – sulla base delle informazioni fornite da JP Morgan SE quale intermediario incaricato per dare esecuzione, in piena indipendenza (c.d. “riskless principal” o “matched principal”), alla Seconda Tranche del Residuo SBB 2024 – UniCredit rende noto, ai sensi dell’art. 2, comma 3, del Regolamento Delegato (UE) 2016/1052, di aver effettuato le operazioni di seguito indicate.
Nella tabella sottostante vengono riportate in forma aggregata su base giornaliera le operazioni di acquisto delle azioni ordinarie UniCredit (ISIN IT0005239360) effettuate nel periodo dal 1 dicembre 2025 al 5 dicembre 2025.
UniCredit: Esercizio di trasparenza nell'UE del 2025
COMUNICATO STAMPA
05 dicembre 2025
UniCredit prende atto degli annunci resi oggi dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) e dalla Banca Centrale Europea (BCE) in riferimento alle informazioni dell’esercizio di Trasparenza nell’UE del 2025, sulla base di quanto deciso dal Consiglio di Vigilanza dell’EBA.
Contesto dell’Esercizio di trasparenza nell’UE del 2025
Il Consiglio di vigilanza dell’EBA ha approvato l’esercizio di trasparenza del 2025, che dal 2016 viene effettuato con frequenza annuale e pubblicato contemporaneamente al Risk Assessment Report (RAR). L'esercizio annuale di trasparenza sarà basato esclusivamente sui dati COREP / FINREP al fine di garantire un sufficiente e adeguato livello di informazione agli attori di mercato.
I template sono stati compilati centralmente dall'EBA e successivamente inviati per una verifica alle banche e alle autorità di vigilanza. Le banche hanno avuto la possibilità di correggere eventuali errori identificati e sottoporre quindi i dati corretti tramite i consueti canali per le segnalazioni, e aggiungere informazioni specifiche come richiesto per chiarire ulteriormente i dati.
L’esercizio del 2025 utilizza le date di riferimento del 30 settembre e 31 Dicembre 2024, del 30 Marzo e 30 giugno 2025.
Milano, 5 dicembre 2025
Contatti
Investor Relations
e mail: investorrelations@unicredit.eu
Media Relations
e mail: mediarelations@unicredit.eu
UniCredit Investment Institute presenta “The Compass 2026”: una guida strategica per gli investitori in un anno di transizione
COMUNICATO STAMPA
04 dicembre 2025
Milano, 4 dicembre 2025 – L’Investment Institute di UniCredit annuncia la pubblicazione di The Compass 2026, il suo outlook annuale che offre una prospettiva europea sulle tendenze macroeconomiche globali e sui mercati finanziari. Questa seconda edizione traccia una roadmap per orientarsi in un contesto caratterizzato da incertezze persistenti, cambiamenti strutturali e nuove opportunità emergenti.
“In un mondo in cui tensioni geopolitiche e trasformazione tecnologica convivono, agilità e diversificazione non sono più opzioni: sono essenziali. Con The Compass 2026 vogliamo fornire agli investitori un quadro chiaro per affrontare l’incertezza e individuare opportunità in linea con i trend strutturali di lungo periodo”, ha dichiarato Manuela D’Onofrio, Head of Group Investment Strategy di UniCredit e Chair di The Investment Institute.
“Il mercato ha dimostrato resilienza nonostante i significativi cambiamenti nell’economia globale e si avvia al 2026 con un mix di opportunità e prudenza. Restiamo costruttivi sull’azionario, pur in presenza di valutazioni significative per i titoli statunitensi, sostenute dalla rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Il trend di crescita degli utili e un rapporto sostenibile tra flussi di cassa e investimenti delle big tech saranno i fattori chiave da monitorare nel 2026. Le società tecnologiche asiatiche offrono un’opportunità di diversificazione a costi più contenuti, in quello che prevediamo sarà il proseguimento della storia dell’IA. L’aumento dei deficit in UE e USA eserciterà pressioni sulla parte lunga delle rispettive curve dei rendimenti” ha detto Fabio Petti, Head of Cross Assets Investment Strategies di UniCredit e Co-Chair di The Investment Institute.
Se il 2025 ha vissuto il terremoto del secondo mandato di Trump, il 2026 sarà l’anno delle scosse di assestamento. L’economia globale tornerà a tremare, seppur con un’intensità molto più contenuta rispetto a quanto visto quest’anno” ha aggiunto Edoardo Campanella, Chief Editor di The Investment Institute.
2026: un anno di aggiustamento geoeconomico, non di rivoluzione
Il 2026 si apre con un cauto ottimismo, ma con volatilità residua, mentre l’economia globale si adatta alle scosse di assestamento del secondo mandato di Trump. Le tregue tariffarie hanno attenuato i tumulti dello scorso anno senza risolvere le profonde frizioni commerciali, lasciando i mercati a muoversi in uno scenario frammentato, tra blocchi contrapposti e competizione serrata USA-Cina su tecnologia e risorse. L’approccio incrementale di Washington cela rischi persistenti di interferenze politiche, mentre l’Europa oscilla tra la dipendenza dalla sicurezza americana e i legami economici con Pechino. Lo status di rifugio sicuro del dollaro è sotto esame, l’AI domina la narrativa e gli investitori devono prepararsi a turbolenze – meno gravi rispetto al 2025, ma lontane dalla calma.
Analisi macroeconomica per area geografica
La crescita globale del PIL è stimata al 3,1%, sostenuta da strategie adattive del settore privato nonostante le frizioni commerciali radicate.
Stati Uniti: economia solida, crescita prevista al 2,1%, trainata da stimoli fiscali e investimenti in AI. Inflazione sopra target al 2,9%, Fed attesa a due tagli dei tassi entro fine anno, fino al 3,50%.
Eurozona: resiliente, PIL in aumento dell’1,0%, grazie a stimoli fiscali e investimenti NGEU. Germania avvia la sua “bazooka fiscale”, Francia alle prese con incertezze politiche, Italia beneficia dei fondi UE. Inflazione vicina all’1,8%, BCE ferma al 2,00%.
Europa Centro-Orientale (CEE): crescita accelerata tra 2,0% e 3,3%, spinta da domanda esterna, investimenti e fondi UE. Consumi restano motore principale, sostenuti da mercati del lavoro tesi. Romania e Slovacchia in ritardo per consolidamento fiscale. Inflazione entro target salvo in Ungheria e Romania; spazio per tagli dei tassi in Polonia, Romania e Serbia. Rischi fiscali legati alla politica in Ungheria, Polonia, Romania e Repubblica Ceca.
Cina: crescita rallenta al 4,1%, frenata da criticità strutturali nel real estate e domanda interna debole. Attese ulteriori misure espansive della PBoC.
Giappone: crescita modesta (0,8%) con graduale stretta BoJ.
Regno Unito: crescita debole (1,0%) per stretta fiscale e bassa produttività.
Previsioni di mercato: cauto ottimismo tra rischi geopolitici
I mercati globali entrano nel 2026 tra opportunità e complessità. I cambiamenti strutturali – dazi, geopolitica frammentata, catene di fornitura ridisegnate – sono ormai fattori permanenti. Le azioni mantengono potenziale di rialzo, guidate dai titoli USA grazie ai guadagni di produttività legati all’AI e agli investimenti fiscali. In Europa, la spinta arriva da difesa e infrastrutture, ma domanda debole e lentezza nell’adozione tecnologica frenano il ritmo. Il reddito fisso affronta ostacoli per l’elevata emissione sovrana e l’allentamento monetario graduale, mantenendo i rendimenti alti. Sul fronte valutario, atteso un calo moderato del dollaro; materie prime sottotono, con petrolio sotto pressione e oro sostenuto dai driver di lungo periodo.
Azioni: potenziale di rialzo, S&P 500 verso 7.600, Euro STOXX 50 a 6.200.
Obbligazioni: rendimenti elevati, Treasury decennale al 4,30%, Bund al 2,90%.
Valute: EUR/USD tra 1,15–1,20.
Materie prime: petrolio a 60–65 USD/barile, oro tra 4.100–4.400 USD/oncia.
Tre Top Stories per il 2026
1: Reality check per l’Europa
L’Europa entra nel 2026 con piani ambiziosi su difesa, competitività e riforma migratoria. Progressi attesi graduali, non rivoluzionari. Iniziative nazionali – in primis l’espansione fiscale tedesca – faranno da traino, mentre progetti comuni come SAFE puntano all’integrazione industriale. Resta il vincolo di frammentazione politica e capacità fiscale limitata.
2: La sfida delle materie prime critiche
Minerali strategici come litio, cobalto e terre rare sono essenziali per energia pulita e manifattura avanzata. La scarsità di risorse e la dipendenza dalle importazioni dai Paesi BRICS+ espongono l’Europa a vulnerabilità che possono frenare la transizione green. Il Critical Raw Materials Act fissa obiettivi ambiziosi al 2030, con investimenti per 22,5 miliardi di euro, ma diversificazione e infrastrutture di riciclo richiederanno anni.
3: Rischi e opportunità nel private credit
Il private credit è cresciuto rapidamente nell’ultimo decennio, offrendo diversificazione e rendimenti interessanti rispetto alle obbligazioni high-yield tradizionali. Recenti default negli USA sollevano timori sulla qualità del credito e possibili effetti sul sistema bancario. Il nostro scenario base per il 2026 prevede default idiosincratici senza stress sistemico, ma l’espansione del settore – spesso con emittenti a rating basso e regolazione leggera – impone monitoraggio attento. Opportunità di rendimento, ma selettività e due diligence rigorosa restano cruciali.
Cosa succede se…
1: L’AI rallenta
L’AI è stata il motore dominante dei mercati azionari, ma emergono vulnerabilità. Eccesso di capacità e leva crescente nelle infrastrutture AI potrebbero innescare correzioni se la monetizzazione sarà più lenta del previsto. Benefici di lungo termine probabili, ma fase di aggiustamento volatile.
2: L’Europa sotto i riflettori
L’Europa potrebbe affermarsi come alternativa credibile ai mercati USA se espansione fiscale, integrazione più profonda e istituzioni rafforzate prenderanno slancio. Un mercato dei Bund più liquido, investimenti in difesa e digitale e un euro più solido potrebbero ridefinire il ruolo strategico dell’Europa nell’asset allocation globale.
Allocazione degli investimenti
La strategia per il 2026 punta su resilienza e selettività, con enfasi su diversificazione e gestione prudente del rischio in un contesto di complessità politica e incertezza geopolitica.
Overweight: azioni e debito dei mercati emergenti, sostenuti da valutazioni interessanti e trend strutturali.
Neutrale: azioni globali e obbligazioni dei mercati sviluppati, penalizzati da valutazioni elevate e pressioni fiscali.
Bias verso qualità: preferenza per emittenti con bilanci solidi, flussi di cassa resilienti e governance robusta.
Il documento complete è disponibile qui: The Investment Institute by UniCredit - The Compass Checkpoint
Contatti:
Media Relations e-mail: MediaRelations@unicredit.eu
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