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Forum delle Economie, Agrifood EXPerience: continua la collaborazione tra UniCredit e Confagricoltura Mantova nell'ambito del Food & Science Festival

Forum delle Economie, Agrifood EXPerience: continua la collaborazione tra UniCredit e Confagricoltura Mantova nell’ambito del Food & Science Festival

 

Si è tenuto oggi nel prestigioso contesto dell'Atrio degli Arcieri in Palazzo Ducale a Mantova il Forum Agrifood EXPerience, che si inserisce all'interno di UniCredit per l'Italia, la serie di iniziative a supporto dell'imprenditorialità italiana con nuove soluzioni a sostegno delle imprese del nostro Paese

 

 

UniCredit ha organizzato, nell'ambito del Food & Science Festival promosso dal partner Confagricoltura Mantova, un Forum dedicato al comparto Agroalimentare dal titolo: "Il sistema agroalimentare in un mondo che cambia" svoltosi all'interno della prestigiosa cornice dell'Atrio degli Arcieri in Palazzo Ducale a Mantova.

 

L'evento si inserisce all'interno di UniCredit per l'Italia, la serie di iniziative a supporto dell'imprenditorialità italiana con nuove soluzioni a sostegno delle imprese del nostro Paese: un ulteriore segnale dell'impegno e della vicinanza della Banca nei confronti dei propri clienti, delle comunità e dei territori in cui opera ponendo al centro i settori economici fondamentali del Made in Italy, tra cui l'Agrifood, per leggere le trasformazioni in atto, stimolare il confronto e proporre soluzioni sostenibili.

 

All'incontro hanno partecipato esperti e imprenditori del comparto agroalimentare che - partendo dall'analisi del contesto geopolitico e macroeconomico, passando per la co-progettazione di percorsi formativi ITS/imprese fino ad arrivare ai più innovativi ecosistemi Agritech e Foodtech - hanno offerto una prospettiva attraverso la quale individuare strategie percorribili e sostenibili da sviluppare con enti di ricerca, operatori della formazione e istituzioni finanziarie.

 

Nell'ambito della partnership tra UniCredit e Confagricoltura Mantova, si inserisce anche la quarta edizione del B2B Agrifood che si svolgerà nel prossimo mese di ottobre e durante la quale si terranno incontri diretti tra aziende italiane seller e buyer stranieri qualificati.

 

"UniCredit è da quattro edizioni sponsor del Food&Science Festival promosso dal nostro partner Confagricoltura Mantova ed è lieta di poter proporre presentazioni di approfondimento la mattina inaugurale della manifestazione, afferma Marco Bortoletti Regional Manager UniCredit Lombardia. La filiera lombarda dell'Agrifood conta quasi cinquantamila imprese che, con circa 52 miliardi di euro di valore della produzione, rappresentano oltre il 20% del valore della produzione complessiva italiana. UniCredit vuole sostenere l'economia lombarda e nello specifico il settore dell'Agrifood, accompagnandolo nella transizione verso nuovi modelli di sviluppo, con una particolare attenzione al rispetto dei parametri ESG".

 

«La provincia di Mantova - sottolinea il Presidente di Confagricoltura Mantova Alberto Cortesi - presenta un settore agroalimentare molto dinamico, con forte vocazione all'esportazione e con prospettive positive di crescita. Di conseguenza, anche il settore primario, qui, continua ad investire. Abbiamo bisogno di essere sempre più accompagnati in questo processo dagli istituti di credito: l'accesso al credito infatti è una tematica fondamentale per le nostre aziende, sempre più propense agli investimenti, soprattutto in ambito di tecnologia, innovazione e sostenibilità. In questo senso, la partnership da anni portata avanti con UniCredit è fruttuosa ed efficace».

 

Analisi Prometeia

 

La filiera italiana dell'Agrifood: l'Italia ed il nuovo contesto internazionale

 

Focus Lombardia e provincia di Mantova

 

Tradizione. È la parola più spesso usata quando si parla di produzioni agroalimentari italiane, racchiudendo nel termine un insieme di elementi socioculturali (e geografici), agronomici e di trasformazione industriale volti a garantire l'aderenza a un ideale "come una volta". Tradizione che però non significa immobilismo o ritorno al passato, ma è associata a importanti cambiamenti e innovazioni, sia operati direttamente dalle imprese, sia imposti dagli scenari economici, ambientali, climatici e sociali.

 

Uno dei cambiamenti più evidenti, legato al mondo agricolo, è la costante riduzione del numero di imprese, scese negli ultimi tre Censimenti da 2,4 a 1,1 milioni, con però un solo limitato calo di potenziale produttivo, grazie a un aumento della dimensione media (SAU) da 5,5 a 11,1 ettari (l'Italia è il terzo produttore agricolo europeo, ma il primo per valore aggiunto). Una tendenza che non è atteso fermarsi nei prossimi anni, anche per effetto di un ricambio generazionale dei conduttori non più rimandabile (oltre un terzo è over 60) e che dovrebbe portare a un ulteriore consolidamento delle dimensioni medie aziendali.

 

In questo contesto, la Lombardia non cambia il suo ruolo di leader nazionale della filiera Agrifood, con oltre 1 miliardo di euro di produzione (il 20% di quella nazionale, davanti a Emilia-Romagna e Veneto), grazie alle forti specializzazioni delle sue quasi 50 mila imprese nelle filiere cerealicola e zootecnica (sia da carne che da latte). Mantova, con oltre 7300 imprese, rappresenta oltre il 10% della produzione regionale, rendendo la filiera Agrifood uno dei comparti più rilevanti per l'economia provinciale (il 18,6% delle imprese, il 14,4% del fatturato).

 

In campo agricolo, le innovazioni interessano tutti gli aspetti della sfera aziendale: dal miglioramento qualitativo dei prodotti, anche seguendo disciplinari che ne garantissero la riconoscibilità da parte del mercato (biologico, indicazioni geografiche tipiche, ecc.) e investendo nelle nuove tecnologie digitali a supporto di quelle meccaniche, a una maggior attenzione agli sprechi (di acqua, trattamenti, energia) e alla riduzione della volatilità dei prezzi dell'energia (bioenergie, fotovoltaico), fino alla ricerca di maggiori quote di valore aggiunto, attraverso la lavorazione e la vendita dirette dei prodotti o l'integrazione dell'attività strettamente agricola con quella agrituristica.

 

Le innovazioni non sono però solamente legate a fattori economici, ma rispondono anche all'esigenza di ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici (la Lombardia ha il triste primato degli eventi climatici estremi nel decennio 2014-2024, passati a livello nazionale dai 65 circa annui di metà anni Dieci agli oltre 300 all'anno dell'ultimo triennio), particolarmente impattanti su un territorio fortemente esposto ai rischi idro-geologici (oltre il 50% delle superfici agricole e a pascolo).

 

Per l'industria della trasformazione dei prodotti agricoli, le innovazioni ricalcano in larga parte quelle del mondo agricolo (affermazione di qualità e unicità dei prodotti, integrazione delle tecnologie digitali nei processi produttivi e di marketing), ma si declinano anche in forme più specifiche, quali l'affrancamento, almeno parziale, dalla grande distribuzione (tuttora il comparto commerciale della filiera, ingrosso e dettaglio, genera oltre il 50% del valore economico) e, soprattutto, l'internazionalizzazione commerciale.

 

È forse quest'ultimo l'ambito di maggior novità nella storia recente del settore, con una propensione all'export che dal 2005 è salita dal 15 al 27% e un valore monetario delle vendite all'estero più che triplicato nello stesso intervallo di tempo.

 

Un cambiamento che nasconde luci e ombre: l'affermazione del marchio Made in Italy e la capacità delle imprese di intercettare i gusti dei consumatori mondiali appartengono sicuramente alle prime, ma la stagnazione dei consumi interni e la perdita di potere d'acquisto delle famiglie italiane rientrano sicuramente nelle seconde. Dalla crisi dei debiti sovrani, ormai più di dieci anni fa, a quella Covid fino alle tensioni inflazionistiche del 2022-2023, la domanda di prodotti alimentari non ha potuto assecondare l'esigenza dei consumatori italiani di un'alimentazione più sana, di qualità e sostenibile, dovendo invece affrontare vincoli di spesa crescenti e ricercando più nel prezzo la leva per l'acquisto.

 

Unica voce in controtendenza all'interno dei confini nazionali è quella legata al consumo di cibo e bevande fuori casa, anche in questo caso per effetto di un processo di internazionalizzazione "domestico": la forte crescita del turismo internazionale dopo il blocco pandemico.

 

In tema internazionalizzazione e alla voce cambiamenti improvvisi e incerti, non si può non pensare all'attuale fase di guerra commerciale lanciata dagli Stati Uniti. Il comparto agroalimentare è potenzialmente più colpito più di altri settori economici italiani, con i 10 miliardi esportati nel 2024 che ne fanno il terzo comparto italiano per vendite oltreoceano e che rappresentano oltre il 15% dell'export settoriale. Lombardia e soprattutto provincia di Mantova sembrano meno esposte a questo rischio (l'11% dell'export lombardo e meno del 4% di quello mantovano sono diretti negli USA), ma certamente i possibili contraccolpi economici diretti (calo delle vendite oltreoceano) e indiretti (aumento della pressione competitiva su altri mercati, in primis quello interno) richiederanno alle imprese di adottare adeguate strategie, come l'ulteriore valorizzazione delle proprie produzioni (riducendone quindi l'elasticità della domanda al prezzo) e la ricerca di mercati alternativi.