MY STORY: “QUANDO LE NOSTRE PERSONE FANNO LA DIFFERENZA”
martedì 03 novembre 2020
Federico Memoli, un dipendente della filiale di Arzignano in Veneto, condivide una storia avvincente e toccante su come i piccoli cambiamenti abbiano avuto un grande impatto sulla vita dei suoi clienti
“Questa settimana siamo venuti a conoscenza di una storia avvincente e toccante, raccontata da un collega della filiale di Arzignano Kennedy, Federico Memoli, che voleva condividere la sua esperienza su come piccoli cambiamenti hanno avuto un grande impatto nella vita dei suoi clienti.
“In mezzo allo scorrere quotidiano degli eventi, molto più spesso di quanto si creda, avvengono quegli episodi che ci emozionano e lasciano un ricordo indelebile, insieme a un senso di soddisfazione. Stamattina ci ha fatto visita Francesca, accompagnata dalla mamma. Conosco bene i suoi genitori, sono clienti da molto tempo, ma oggi la loro figlia aveva un appuntamento con il mio collega e ha approfittato per farci un saluto.
“Francesca, affetta da cecità, gestisce la sua situazione finanziaria in modo autonomo, utilizzando i mezzi tecnologici a sua disposizione che noi, come Banca, abbiamo creato per garantire l’accessibilità in ogni forma. Francesca utilizza la nostra App e il sistema di banking online grazie alla sintesi vocale del suo smartphone e del suo computer. In questo modo può accedere al suo conto, effettuare transazioni e pagare le tasse universitarie. Insomma: può fare tutto da sola. Ma c’è una cosa che attualmente la limita.
“Dopo aver terminato con un altro cliente, mi reco nell’ufficio del mio collega per salutare lei e sua mamma. Francesca ci racconta che si rammarica di dover sempre chiedere a qualcuno di leggerle il codice generato dalla chiavetta (token) quando si collega all’home banking dal suo pc. Non le piace dover dipendere dal supporto di qualcuno per questo.
“Io e il mio collega diciamo a Francesca che c’è la possibilità di utilizzare un mobile token generato da smartphone – il codice generato sarà letto tramite sintesi vocale e quindi la ragazza non dovrà più utilizzare il token fisico, né avrà bisogno del supporto di altri. Le spiego come fare a generare il codice usando il mobile token e appena Francesca sente lo smartphone leggere il codice usa e getta, è fantastico vedere la felicità sul suo viso e sentirla esclamare: Ora posso finalmente fare tutto da sola in ogni momento!
“La soluzione che abbiamo indicato a Francesca, sebbene banale per noi, è per lei qualcosa di estremamente prezioso. In questo modo abbiamo davvero fatto la differenza per la sua vita futura. Ricordiamoci che le cose che per noi sono scontate, per qualcun altro possono fare la differenza.”